Filippo Lo Schiavo presenta "LA NAVE DEL VINO" Non il "solito" libro ma un'avvincente storia ricca di sorprese.
Presentato a cura della Compagnia del Castello - Milazzo
Presentazione critica On. prof. Giuseppe Campione - già Presidente della regione Sicilia
con la partecipazione del Sindaco di Milazzo Avv. Carmelo Pino.
Convento delle Benedettine Mercoledì 24 Luglio 2013 h. 18,30
Autunno 1926. Ancora una volta, la nave del vino, instancabileambasciatrice dei floridi commerci del mare, attracca nel piccolo porto siciliano per saziare le sue capienti cisterne con il provvido succo di pregiate vigne.
E’ il sanguigno vino mamertino che, sin dall’antichità, gli dei hanno voluto donare, denso di colore, di aromi e fragranze, ai figli di quel collerico suolo.
Esso è la liquida sintesi dei favori, da loro sempre elargiti dal cielo, a chi lo ha sempre amato e nobilitato, consacrandolo a una perenne fertilità.
I prodighi uomini di quella terra, generosi di fatiche e sacrifici, lo hanno fatto appena stillare dai prosperi grappoli, seguendo poi, nel ribollir dei mosti, la sua trasformazione in inebriante gaiezza per i cuori ansiosi del suo caldo abbraccio.
La vinacciera Lupo, da anni, trasporta nel suo ventre i dolci nettari del Mediterraneo che si spandono in mille rivoli nelle osterie delle due riviere genovesi come in quelle di Marsiglia.
Al suo comando c’è l’ancora giovane e affascinante capitano “Baciccia” Sanguinetti, ansioso di arrivarvi per via di una splendida femmina che lo aspetta in quel luogo, fremente di passione.
Purtroppo, la sua condizione di donna altolocata e sposata non gli potrà concedere altro che un fuggevole e clandestino amore, ma gli starà bene, alla fine, anche quel misero compromesso.
E’ un marinaio, e a gente come lui il destino non lascia la possibilità di amare così come concessa agli altri uomini che hanno l’animo restio alle avventure.
Intorno alla fremente attesa di questo incontro, si muovono i personaggi che il comandante troverà allineati sulla banchina, al momento del suo arrivo. Chi per dovere, chi per lavoro, chi per curiosità, chi per amicizia, chi per sottolineare, con la sua vuota presenza, la ricerca di una visibilità colorata di ridicolo.
In quest’atmosfera di provinciale, provvisoria convivenza, segnata dai venti del cambiamento ispirati dalla nuova era fascista, accade però un fatto inaspettato: il delitto che vede come vittima il capitano Sanguinetti, appena reduce dal soddisfacimento della sua passione.
Delitto d’onore, per vendetta o chissà per quale altro arcano motivo?
Toccherà all’arguto commissario Santonocito dipanare la matassa, muovendosi tra i personaggi che ruotano intorno a quella nave dal caratteristico tanfo.
Per scoprire il colpevole, sarà però necessario un viaggio a ritroso lungo la rotta che l’ha portata in Sicilia.
Alla fine tutto sarà chiaro, seguendo in modo pedissequo il filo del ragionamento che è proprio degli uomini di legge che dedicano la loro vita al trionfo della giustizia e della verità.
Una soluzione, di primo acchito, creduta vicina, ma raggiunta solo allontanandosi dal luogo del delitto.
Un finale inaspettato, una spiegazione amara, un’avvilente verità segnata da torbidi sentimenti che verranno lentamente a galla, facendo perpetuare, in quel piccolo porto siciliano, per anni e anni, il ricordo della maledizione legata alla nave del vino.
Filippo Lo Schiavo Non il "solito" libro ma un'avvincente storia ricca di sorprese.