La Corte dei Conti trasmette il controllo per l'anno 2009. Diverse criticità ma anche apprezzamenti per la lotta all'evasione fiscale Scritto il venerdì 09 dicembre 2011 18.12

Nelle pagine del documento i giudici contabili evidenziano specificatamente quattro criticità: dalla ritardata approvazione del conto consuntivo 2009 da parte del consiglio comunale (avvenuta solo il 18 novembre del 2010), all’elevata quantità dei debiti fuori bilancio, al continuo ricorso alle anticipazioni di tesoreria per deficit di cassa e soprattutto il ripetersi dei disavanzi ad ogni chiusura di esercizio finanziario (2007 per 630 mila euro, 2008 per un milione e 200 mila euro e nel 2009 per 2 milioni e 600 mila euro). Nel documento si richiama anche una audizione del Ragioniere generale del Comune al quale sono state mosse queste contestazioni, con le memorie che lo stesso ha prodotto per conto dell’Amministrazione. Con riferimento alla ritardata approvazione del Consuntivo 2009 la Corte dei Conti non ha ritenuto “giustificabile” il ritardo con la scadenza del mandato amministrativo del precedente governo cittadino, nel 2010. “Ciò – scrivono i giudici contabili - avrebbe anzi dovuto accelerare l’iter di definizione dell’argomento, che ogni anno deve essere approvato entro il 30 aprile”. Sulla situazione debitoria ribadita invece la necessità di procedere all’alienazione del patrimonio immobiliare. Nella seconda parte della deliberazione, la Corte dei Conti evidenzia ed “apprezza” invece alcune scelte operate dall’Amministrazione in carica, prima tra tutte l’approvazione – primo comune in Sicilia – lo scorso 28 giugno del Piano di risanamento economico-finanziario. In tale contesto viene ribadita la necessità di dare corso ad una efficace azione di recupero dell’evasione fiscale al fine di garantire l’equità fiscale e procedere al pagamento delle situazioni debitorie pregresse. “Positivo” è poi per la magistratura contabile “il fatto che il Comune si sia attivato con decisione nei confronti del concessionario della riscossione”.
Un altro aspettato attenzionato riguarda le spese per il Personale. Nel corso dell’audizione del Ragioniere generale è emerso infatti che a fronte di una spesa del 49 per cento riscontrata al momento dell’insediamento, l’Amministrazione Pino, attraverso una riorganizzazione dei vari settori e una drastica riduzione degli incarichi esterni, è riuscita a ricondurre il parametro sotto la soglia di legge del 40 per cento. “Dalla relazione della Corte dei Conti emerge con chiarezza il quadro che ho sempre evidenziato – afferma il sindaco Carmelo Pino -. Del resto i numeri sono la fotografia della situazione dell’ente. Per tale ragione, sin dal mio insediamento, mettendo, con grande sofferenza, per un attimo da parte il programma elettorale, ci siamo concentrati per risanare il Comune di Milazzo che viaggiava veloce verso il dissesto. Non è stato facile, le nostre scelte saranno state anche impopolari, ma erano inevitabili. Sino ad oggi nonostante i “tagli (un milione di euro tra Stato e Regione in questo 2011, cifra che raddoppierà nel 2012) siamo riusciti a garantire i servizi essenziali alla collettività e abbiamo intrapreso una forte azione per assicurare l’equità fiscale che è oggi alla base per uscire dalla difficile situazione esistente non solo a Milazzo ma anche a livello nazionale. E a coloro che sino ad oggi si sono distinti per “strumentalizzazione e vena polemica” dico che Milazzo è il comune siciliano di oltre 30 mila abitanti ad applicare l’aliquota Tarsu più bassa relativa alle utenze domestiche. La riduzione delle spese del personale si è ottenuta grazie ad una efficace azione di organizzazione dell’apparato burocratico. Certo c’è ancora tanto da lavorare, soprattutto per fronteggiare la situazione debitoria, ma proprio per questo dobbiamo insistere con spirito di sacrificio. Del resto i riscontri sono stati positivi. Penso tra le tante problematiche, agli atti di liquidazione che al momento dell’insediamento giacevano all’ufficio Ragioneria del Comune. Risalivano al 2007 e non potevano essere messi in pagamento per mancanza di liquidità. Oggi chiudiamo l’anno 2011, con un arretrato che risale al mese di luglio 2009. Tutti i pagamenti sono stati assicurati con entrate correnti e questo è stato possibile anche perché abbiamo tagliato qualsiasi forma di spesa voluttuaria (contributi, feste ed assistenzialismo vario). Credo che si sia fatto un bel passo avanti. Un ultimo aspetto che vorrei sottolineare – conclude il sindaco - riguarda il Patto di stabilità, autentico tallone d’Achille degli enti locali. Quando ci siamo insediati, il Comune era sottoposto alle sanzioni per lo sforamento del Patto 2009; abbiamo lavorato sodo per rientrare nel 2010 (sacrificando per il momento i pagamenti della spesa in conto capitale) e ci siamo riusciti e ho motivo di ritenere, a pochi giorni dalla chiusura dell’attuale esercizio finanziario, che ci sono buone probabilità di rispettare questa prescrizione di legge anche per il 2011. “
Un altro aspettato attenzionato riguarda le spese per il Personale. Nel corso dell’audizione del Ragioniere generale è emerso infatti che a fronte di una spesa del 49 per cento riscontrata al momento dell’insediamento, l’Amministrazione Pino, attraverso una riorganizzazione dei vari settori e una drastica riduzione degli incarichi esterni, è riuscita a ricondurre il parametro sotto la soglia di legge del 40 per cento. “Dalla relazione della Corte dei Conti emerge con chiarezza il quadro che ho sempre evidenziato – afferma il sindaco Carmelo Pino -. Del resto i numeri sono la fotografia della situazione dell’ente. Per tale ragione, sin dal mio insediamento, mettendo, con grande sofferenza, per un attimo da parte il programma elettorale, ci siamo concentrati per risanare il Comune di Milazzo che viaggiava veloce verso il dissesto. Non è stato facile, le nostre scelte saranno state anche impopolari, ma erano inevitabili. Sino ad oggi nonostante i “tagli (un milione di euro tra Stato e Regione in questo 2011, cifra che raddoppierà nel 2012) siamo riusciti a garantire i servizi essenziali alla collettività e abbiamo intrapreso una forte azione per assicurare l’equità fiscale che è oggi alla base per uscire dalla difficile situazione esistente non solo a Milazzo ma anche a livello nazionale. E a coloro che sino ad oggi si sono distinti per “strumentalizzazione e vena polemica” dico che Milazzo è il comune siciliano di oltre 30 mila abitanti ad applicare l’aliquota Tarsu più bassa relativa alle utenze domestiche. La riduzione delle spese del personale si è ottenuta grazie ad una efficace azione di organizzazione dell’apparato burocratico. Certo c’è ancora tanto da lavorare, soprattutto per fronteggiare la situazione debitoria, ma proprio per questo dobbiamo insistere con spirito di sacrificio. Del resto i riscontri sono stati positivi. Penso tra le tante problematiche, agli atti di liquidazione che al momento dell’insediamento giacevano all’ufficio Ragioneria del Comune. Risalivano al 2007 e non potevano essere messi in pagamento per mancanza di liquidità. Oggi chiudiamo l’anno 2011, con un arretrato che risale al mese di luglio 2009. Tutti i pagamenti sono stati assicurati con entrate correnti e questo è stato possibile anche perché abbiamo tagliato qualsiasi forma di spesa voluttuaria (contributi, feste ed assistenzialismo vario). Credo che si sia fatto un bel passo avanti. Un ultimo aspetto che vorrei sottolineare – conclude il sindaco - riguarda il Patto di stabilità, autentico tallone d’Achille degli enti locali. Quando ci siamo insediati, il Comune era sottoposto alle sanzioni per lo sforamento del Patto 2009; abbiamo lavorato sodo per rientrare nel 2010 (sacrificando per il momento i pagamenti della spesa in conto capitale) e ci siamo riusciti e ho motivo di ritenere, a pochi giorni dalla chiusura dell’attuale esercizio finanziario, che ci sono buone probabilità di rispettare questa prescrizione di legge anche per il 2011. “