Sicilia notizie: Fonte Repubblica
Scongiurato il taglio dei viaggi a lunga percorrenzaNon sarà necessario traghettare a piedi
La riunione era già stata fissata da qualche settimana dal sottosegretario alle Infrastrutture, Pippo Reina, dopo una serie di incontri che lo stesso Reina aveva avuto con il ministro Altero Matteoli. Perché che Trenitalia stesse tagliando in maniera selvaggia l'orario invernale, riducendo la Sicilia intera ad un binario morto era già trapelato e proprio Reina era stato il primo ad insorgere e a cercare di correrei ai ripari. Appunto con il vertice organizzato con l'Amministratore Delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano.
Ieri, giusto nel giorno in cui è scoppiata la bufera, con la denuncia della Cisl siciliana rilanciata dai media e amplificato dalle proteste bipartisan della politica, l'incontro c'è stato, e alla fine il sottosegretario autonomista è riuscito ad incassare una sostanziale rettifica di quel programma che, lo ricordiamo, di fatto faceva sparire tutti i treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia, con i viaggiatori, nel migliore dei casi, costretti ad arrivare alle stazioni di Messina in direzione Nord o di Villa San Giovanni in direzione Sud, scendere, traghettare, cercare il nuovo treno e con quello proseguire il viaggio.
«Siamo riusciti ad evitare che questo orientamento di Trenitalia passasse - ha spiegato Pippo Reina - anche perché abbiamo fatto presente ai vertici dell'azienda, come si trattasse di una decisione assolutamente sbagliata, impopolare e fortemente penalizzante, privando di fatto tantissimi viaggiatori della possibilità di utilizzare il treno per i loro spostamenti dall'area e verso l'area più periferica del nostro paese. Con l'amministratore delegato di Trenitalia, quindi, alla fine abbiamo trovato l'intesa che garantirà il mantenimento dei treni che rischiavano di essere soppressi».
In sostanza l'accordo che è stato trovato è frutto di un compromesso, ma è anche frutto di un investimento che il governo ha deciso di fare sul trasporto ferroviario, perché uno dei problemi prioritari avanzati da Trenitalia era la scarsa redditività di questi treni a lunga percorrenza rispetto ai costi da sostenere e al personale da impiegare.
Il governo, ha garantito Reina che con il ministro Matteoli, appunto, aveva lavorato alla fase propedeutica del vertice, metterà circa dieci milioni nell'operazione e Trenitalia garantirà quei treni. Come?
«E' stato deciso - ha detto ancora Reina - che i convogli diretti in Sicilia viaggeranno regolarmente sino a Messina, dove ci sarà uno sdoppiamento, con i vagoni diretti a Palermo e quelli che prenderanno la direzione di Catania e Siracusa. Così anche se si perderà del tempo tecnico per questa operazione, i viaggiatori non avranno alcun problema, non dovranno affrontare disagi e sugli stessi vagoni su cui avevano cominciato il viaggio saranno portati a destinazione da Trenitalia».
Nulla di nuovo, in fondo, perché già in passato e per tanto tempo, i treni a lunga percorrenza delle vecchie Ferrovie dello Stato avevano vagoni che si aggiungevano lungo il percorso, anche quelli che partivano da Agrigento e toccavano molte stazioni dell'Isola prima di arrivare ai traghetti sullo Stretto. Dunque qualcosa di déjà vu, già visto e già fatto, ma che sarà utile ad evitare, come ha sottolineato Pippo Reina, disagi ai viaggiatori e, soprattutto, la sgradevolissima certezza, che sino a qualche tempo fa era una sensazione, di essere progressivamente abbandonati da Trenitalia. Quel che, invece, resta un nodo aperto è una questione squisitamente tecnica di Trenitalia legata ai viaggiatori diretti ad Agrigento e in partenza dalla città dei Templi, per cui da gennaio, proprio a causa dei nuovi orari che comunque Trenitalia varerà, potrebbero esserci alcuni problemi. Si sta lavorando a che a questo.
Oggi il ministro Matteoli riferirà in Parlamento della soluzione trovata e intanto anche il deputato nazionale del Pdl Basilio Catanoso, esprime la sua soddisfazione: Soddisfatto per la rassicurazione del ministro e per la decisione assunta dall'ad di ferrovie dello Stato, che di fatto eviterà la rimodulazione delle tratte a lunga percorrenza, notizia che ha creato in Sicilia parecchio malumore tra gli utenti, le rappresentanze sindacali, le forze politiche. Tutto ciò anche in linea con le previsioni di medio e lungo periodo collegate anche alla progettazione e costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, che prevedono il rafforzamento del trasporto su rotaia verso la direttrice siciliana».