Milazzo: Il medico-scrittore calabrese Santo Gioffrè ha presentato il libro “Evasioni d’Amore”; evento organizzato dall’ Associazione culturale Teseo
Evasioni d’Amore": un inno alla Calabria tra colori, fragranze e l'essenziale valore della libertà
L'Associazione Culturale Teseo ancora protagonista di momenti di vita socio culturale, come quello vissuto ieri nel salone nobile di Palazzo D’Amico a Milazzo, protagonista il medico scrittore calabrese Dott Santo Gioffrè che ha presentato la sua ultima fatica letteraria dal titolo “Evasioni d’amore”.L’evento è stato organizzato dall’Associone mamertina e dall’infaticabile presidente Dott Attilio Andriolo La presenza a Milazzo di numerosi medici-scrittori rappresena la prova generale dei futuri incontri culturali di medici poeti, scrittori dell' amsi-medici-scrittori , associazione che raccoglie in Italia oltre un centinaio di medici che, in diverse guise (poesia narrativa saggistica) si occupano di scrittura.
Nei cinque racconti di questa raccolta, Santo Gioffrè si disperde nel labirinto dei propri ricordi, risale il corso periglioso e insieme struggente di esistenze segnate dalla fatica, dal desiderio del riscatto e dalla forza tenace dell’amore.

Momenti che l’autore fotografa con scrittura precisa e partecipazione emotiva, capace di far scintillare anche la desolazione, l’ingiustizia sociale, di guardare il silenzio e ascoltare il buio, esattamente come facevano gli occhi neri e bellissimi di sua madre. Il vento, umido e sciroccoso, non incoraggia a restar seduti in veranda. Il Signor Camillo, l’amico llettore nostro del venerdì, resta, così, sul divano suo: è lì, in soggiorno, nella penombra di un nuvolo tredici di giugno, Festa di Sant’Antonio, che Camillo divora “Evasioni d’Amore”, l’ultima fatica narrativa del medico, nonché scrittore, Santo Gioffrè, che Castelvecchi ha dato alle stampe lo scorso ventuno maggio.
"Profuma d’amore. Puzza di morte. È appiccicaticcio come la mano d’ogni essere umano fattosi particella della ‘ndrangheta. È limpido e azzurro come il Cielo che s’alza, all’alba, sulle Terre di Calabria. È armonico come il concerto di voci versi rumori che nascono e spariscono fra gl’alberi e i ruscelli dell’entroterra Calabro, aspromontano e pianeggiante. È spento come l’occhio di colui che impone all’altrui cuore scelte dettate dall’interesse, della tasca e non dell’anima".