L’associazione milazzese "Astrea" Amici delle Donne nel settimo anniversario della fondazione celebra "La giornata Internazionale contro la Violenza sule Donne"
L’associazione milazzese "Astrea" Amici delle Donne nel settimo anniversario della fondazione celebra "La giornata Internazionale contro la Violenza sule Donne"
Nel 2016 con la socia fondatrice Prof Pina Micale, si è posta l’obiettivo di creare sul territorio un supporto che si possa occupare di donne che sono vittime di violenza o che vivono situazioni di disagio.
Da gennaio di quest’anno la Dott Sebastiana Genovese ricopre il ruolo di presidente dell’associazione che attraverso i social ha spiegato il tipo di servizio offerto nei confronti di chi è in difficoltà: «Abbiamo una linea telefonica che è attiva 24 ore su 24 e uno sportello di ascolto presso l’istituto Ettore Majorana. Offriamo sostegno psicologico e consulenza legale alle donne che si rivolgono a noi e poi organizziamo eventi e convegni. Quello che ci preme più di ogni altra cosa è fare opera di prevenzione e sensibilizzazione all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, sia nel territorio di Milazzo che fuori. Abbiamo visto che dirigenti, amministrazioni comunali e alcuni insegnanti sono particolarmente sensibili alla tematica e sono sempre ben contenti di partecipare ai nostri progetti. Fiore all’occhiello dell’associazione è il calendario che noi facciamo realizzare con i disegni elaborati dai ragazzi delle scuole primarie e medie, mentre per le scuole superiori mettiamo in pratica progetti più complessi, realizzati in base al target e all’età dei ragazzi. Diciamo che in sintesi, nel nostro piccolo, noi cerchiamo di aiutare chi ha bisogno».
Ulteriore elemento segnalato dalla presidente dell’associazione è dato dal fatto che il maggior numero di segnalazioni sul territorio milazzese è stato registrato nel periodo del Covid, ma anche adesso, e gli ultimi fatti di cronaca lo dimostrano, sembrerebbe che ci sia un nuovo aumento: «Quello che notiamo è che c’è una discrepanza tra il numero di chiamate che arrivano e l’effettiva presenza allo sportello, questo perché le donne hanno paura, si vergognano, ma soprattutto non si sentono tutelate dalle istituzioni e inoltre non hanno una base economica. Il nostro obiettivo è quello di cambiare una tendenza pericolosa, partendo dal principio, ovvero dall’insegnare ai ragazzi i veri valori».
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