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Milazzo: presentazione del libro "Salire sempre piu' in alto fino a toccare il cielo" di Bruno Lorenzo Castrovinci



Presentazione del libro "Salire sempre piu' in alto fino a toccare il cielo" di Bruno Lorenzo Castrovinci


Appuntamento con la letteratura martedì 9 Agosto a Villa Vaccarino h.19,30 da parte dell'Associazione Culturale Teseo per la presentazione del libro :" Salire sempre più in alto...fino a toccare il cielo", scritto da Bruno Lorenzo Castrovinci, dirigente scolastico nonchè preside dell'Istituto tecnico industriale "E.Maiorana" di nuova nomina. Oltre all'autore ed al presidente dell'Associazione culturale "Teseo", dott. Attilio Andriolo.
“Salire sempre più in alto fino a toccare il cielo” di Bruno Lorenzo Castrovinci è un inno all’amore, cantato in tutte le sue sfumature, anche quelle più intime e nascoste, ed espresso con un linguaggio ora morbido e voluttuoso, ora realistico e corposo, che riveste le pagine di una patina a tratti delicata, a tratti densa e consistente. L’eros si configura come un sentimento dolceamaro, che squassa l’anima fino nelle sue viscere e riempie l’esistenza dei personaggi, che, durante il loro viaggio, sperimentano sensazioni forti e contrastanti, che alla fine si ricompongono, dando vita ad un nuovo equilibrio, che fa assumere al protagonista di turno una nuova identità, più matura, consapevole e sicura di sé. Nella descrizione del sentimento amoroso prevale l’elemento visivo, gli occhi, infatti, secondo un topos ben radicato nella tradizione letteraria, sono il senso da cui scaturisce la passione amorosa, che poi trova la sua sorgente vitale nel cuore, che, alimentato dalle immagini, vive esperienze, sensazioni ed emozioni esaltanti, che, facendosi spazio, lo plasmano, fino a fargli assumere una veste nuova. Il dolore, l’angoscia, la sofferenza si abbattono con violenza sui protagonisti, ma proprio l’impeto di quest’urto fa riaffiorare in superficie la forza dei singoli personaggi, che, travolti, ma mai del tutto soggiogati, riemergono alla luce e trovano alla fine la strada della felicità. Perfino Angelo, il protagonista indiscusso del libro, nonostante il tragico epilogo, nel momento della sua fine, acquista una consapevolezza nuova, comprende il vero significato della sua esistenza, si rende conto di “avere vissuto un grande amore” e, mentre precipita nel vuoto, “si perde nel ricordo degli occhi della moglie con il cuore in pace”. La stessa morte, con cui egli intesse un breve colloquio, che rappresenta una piccola gemma all’interno del romanzo, lo apostrofa come un uomo “fortunato”, in quanto ha vissuto molte esperienze, ha conosciuto l’amore, ha viaggiato e si è realizzato professionalmente, a differenza di molti, che vivono esistenze oscure, prive del “calore che solo la vita e l’amore possono dare”. Le vicende dei personaggi sono incastonate in un paesaggio ben delineato e concreto, che vede alternarsi le stagioni in un piccolo paese della Sicilia, che si anima freneticamente durante l’estate e riposa in un dolce letargo nel periodo invernale. La natura, assolata e dipinta con colori vivi, fa da sfondo alla vita del piccolo borgo, ritratta con le sue tradizioni, i suoi sapori, profumi e riti, che scandiscono le esistenze degli abitanti e quelle dei turisti, che, nel periodo estivo, si immergono nelle strade e si riversano sulle spiagge, godendo della bellezza del cielo terso, del mare cristallino, delle notti stellate e del sole caldo. In questa magica atmosfera i corpi si muovono vorticosamente e si fondono, in una sorta di metamorfosi panica, con il paesaggio, da cui traggono nuova linfa per assaporare emozioni intense e piaceri inebrianti. Le storie narrate seguono delle traiettorie ascendenti, degli itinerari che dal disordine conducono all’ordine, dal caos all’armonia, dal dolore alla felicità. Proprio la metafora dell’ascesa scandisce il percorso di tutti i personaggi, che, attraverso un iter tortuoso, viaggiano dal buio alla luce, si liberano delle loro contraddizioni e varcano la porta del paradiso, dove ad attenderli c’è una “meta nuova ed inaspettata”. E’ un percorso obbligato, perché, come recita Karen Armstrong, “non vi è ascesa alle altezze senza una precedente discesa nelle tenebre, nessuna nuova vita senza qualche forma di morte”. E’ il mistero della vita stessa, che Castrovinci descrive e ritrae con immagini di particolare efficacia e vivacità, esplora e scandaglia in profondità, attraverso un lessico in cui la dimensione realistica si alterna a quella simbolica, creando un impasto efficace, che incanta il lettore e lo conduce all’esplorazione dei meandri dell’animo umano.



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