
Luglio 2020
Fabrizio, affetto da sindrome di Down, a servizio di malati ed anziani A cura di Flaviana Gullì - Attualità,
Non solo ha oltrepassato tutte le barriere riuscendo a conquistare una condizione di pari opportunità ed equità nella società in cui vive, ma è diventato anche un esempio di singolare e straordinaria generosità verso gli altri. A testimoniare come l’inclusione sociale, grazie alla tenacia e all’impegno, possa andare oltre ogni più rosea aspettiva è la vita di Fabrizio Finocchiario, affetto da sindrome di Down, che da poco è stato eletto all’unanimità dall’assemblea dei soci fotografo ufficiale dall’associazione culturale FilicusArte, presieduta da Caterina Barresi. Fabrizio ha speso la sua vita non solo a superare i suoi limiti, riuscendo a distinguersi in vari settori artistici, ma anche a cimentarsi in gesti solidarietà verso il prossimo, in particolare nei confronti degli anziani e dei malati. Fabrizio indossa una maglietta dipinta a mano dall’artista Elisa La Rosa
Nato a Milazzo cinquantadue anni fa da papà Arnaldo, già Primario del Reparto di Anestesia dell’Ospedale di Milazzo, ora in pensione, e da mamma Anna Maria, casalinga, si è diplomato all’Istituto Agrario della città mamertina. Ben educato e attivo, gentile e generoso, Fabrizio è un vero e proprio vulcano capace di coltivare gli interessi più disparati, fra cui rivestono un posto particolare la fotografia, ma anche il teatro, la musica, il cinema e la palestra.
Ha pubblicato le sue fotografie a Montagnareale e ha vinto un premio in un concorso che si è svolto a S. Pietro di Milazzo con una foto di bambini nel deserto, scattata durante un viaggio in Palestina insieme ai genitori. Ha, inoltre, recitato nella Compagnia ‘Borgo Antico’ di Enzo Paci, e ha partecipato alla rappresentazione della Via Crucis messa in scena dallo stesso Paci.
Disponibile e altruista, aiuta in casa i genitori anziani, soprattutto il padre, colpito da ictus, e la madre con problemi di deambulazione dopo la rottura del femore. Tutti i giorni fa la spesa per la sua famiglia e compra cibi già cotti, perché “alla mamma non piace cucinare”. Il suo è un modo per ricambiare l’amore incondizionato che i genitori hanno sempre nutrito nei suoi confronti.
Oltre ad accudire mamma e papà, Fabrizio aiuta altri anziani ed ammalati. Questa attitudine gli è stata trasmessa sin da piccolo dalla famiglia: quando era ancora bambino, infatti, insieme alla madre, si recava nelle case di riposo e negli ospedali a portare un gesto di conforto e a regalare un sorriso. Adesso continua a svolgere attività di volontariato insieme al fratello Giuseppe, medico anche lui come il padre.
Fabrizio è riuscito così a trasformare la sua disabilità in grande opportunità di vita e di incontro con gli altri, grazie non solo alla determinazione e alla versatilità che lo contraddistinguono ma anche ad un innato amore per la vita e per il prossimo.