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Milazzo -mostra fotografica di Domenick Giliberto e Giovanna Manetto




Milazzo -mostra fotografica di Domenick Giliberto e Giovanna Manetto 


“Comunicare il femminicidio” nella giornata internazionale" 


Circa Centosedici donne dall’inizio dell’anno sono state uccise da mariti, fidanzati, padri che poco prima pronunciavano “amore”.


Triste storie che hanno riempito le pagine di cronaca. Una donna ogni tre giorni cade vittima di violenza. 

Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha il merito di rendere evidente le contraddizioni di un fenomeno che è sempre di più considerato un’emergenza. 
In questa giornata sono organizzate numerose iniziative, La Fidapa di Milazzo, alla vigilia della ricorrenza, inaugura una mostra fotografica di Domenick Giliberto e Giovanna Manettola presso i locali "Torrefazione Larambico " via San Giovanni 43. 
L'iniziativa della Fidapa cittadina è patrocinata   dal Comune di Milazzo e dal Cirs , presidente Maria Celeste Celi. 
Il C.I.R.S. è un ente morale a casattere nazionale istituito con D.P.I nel 1961 la cui sede Nazionale è a Firenze ed è presente in tutta Italia. 

A Messina opera dal 1957. Il C.I.R.S. ha come scopo la "PROMOZIONE DELLA DONNA" e si propone per un servizio di ASSISTENZA E PROTEZIONE SOCIALE, oltre che di prevenzione, con particolare riferimento al campo delle devianze psico-sociali ed altre emarginazioni. 
Le funzioni dell'Ente sono assistenziali, educative ed istruttive, a tal fine promone l'apertura di strutture quali Case Famiglie, Case d'Accoglienza, laboratori protetti ed organizza Corsi Professionali nell'ottica della prevenzione e dell'inserimento lavorativo dei giovani.
Tra le molteplici attività, particolare attenzione il centro offre un aiuto concreto alle donne ed ai loro figli, che si trovano in situazione di grave disagio sociale e/o di pericolo per la propria incolumità fisica e psicologica. 
Da risalto al problema della violenza alle donne proponendo un intervento attivo, che coinvolga le vittime, attraverso azioni di confronto e di relazione con le altre donne (gruppi di auto-aiuto),gli enti istituzionali e non, il privato-sociale,al fine di sviluppare un lavoro di rete finalizzato alla sensibilizzazione e la prevenzione.
La violenza è una ferita che va debellata, è una forma di regressione mentale. Sono moltissime le donne che ancora oggi subiscono violenza non solo fisica ma anche psicologica ed economica all’interno delle mura domestiche e nei luoghi di lavoro. 
Per la Presidente del Cirs -Dott Celi " gli obiettivi sull’emancipazione non sono stati ancora raggiunti - quindi intendiamo cambiare la cultura del male e incentivare la metodologia del fare e dell’unione, abbiamo a tal proposito dato vita a “donne in rete”, che serve a mettere insieme le associazioni e lavorare su una linea comune. è questo l’impegno che cerchiamo di spalmare in 12 mesi non solo il 25 novembre o l’8 marzo. 

Per la Dott Francesca Sindoni -esperta della Regione Sicilia sulla violenza di genere e socia Fidapa - confida nelle partecipazione dei cittadini milazzesi e di tutti e aggiunge: c’è bisogno di dare un messaggio educativo e che ci sono associazioni che possono aiutare, che c’è un numero verde, che ci sono delle leggi che proteggono la persona”. Quasi sempre si racconta la tragedia quando è già avvenuta" 
La mostra fotografica “Violata” di Domenick Giliberto e di Giovanna Manetto  è un fermo immagine che non vuole immortalare la realtà ma fissare l’incubo. 
Fotografie in bianco e nero , ispirate dagli autori a fatti di cronaca, e rappresentano ciò che succede un attimo prima che si compia la tragedia. è l’incubo che sta vivendo la vittima e che lo rivive come in un film ogni qual volta le torna in mente. è l’incubo nella sua dimensione onirica che lascia spazio alla speranza e che la mano dell’assassino si fermi o per fatalità la vittima si salvi”. 
L’immagine di un incubo “ogni foto rappresenta ciò che successo veramente, non ci sono elementi di scena, poca luce e si è voluto giocare molto sulla intensità degli sguardi conservando la bellezza che c’è dietro ogni donna”. che la regista Giovanna Manetto mette in mostra Frasi di dissenso e di consenso alternate alle foto rendono la cornice maggiormente carica di tensione ed emozione. Sguardi penetranti, gesti duri, forti, simbolo di un’assurda follia. 


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