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MIlazzo - MERCATO SETTIMANALE - localizzazione (Studio proposto dall'A.C Amici di Milazzo) Arch Marino Famà

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Arch Marino famà
IL MERCATO SETTIMANALE

Premessa
Il tema della localizzazione del mercato continua ad essere ancora oggi al centro di dibattiti e polemiche fin dal suo spostamento avvenuto nel 2008Il c.d. mercatino, si estendeva negli anni ’70 lungo le via del Marinaio d’Italia e la Piazza S.Papino. Negli anni ’80 fu trasferito sull’area demaniale di ponente dove si sviluppava percirca 1,5 Km a partire dal capannone utilizzato come palazzetto dello sport. Con oltre 320ambulanti (rispetto ai 196 previsti dall’originario regolamento comunale) era divenuto unodei più grandi della regione. Malgrado la notevole estensione lineare del mercato, laposizione facilmente raggiungibile e a ridosso di una zona discretamente abitata (rione di S.Giovanni) è stata probabilmente la principale ragione del suo successoIn questa ubicazione rimase fino al 2008, infatti, i previsti
lavori di recupero urbanistico ed ambientale con relativa rifunzionalizzazione della fascia costiera per la realizzazione dell’itinerario turistico Tono-Tonnarella, avrebbero

comportato inevitabilmente lo
spostamento del mercato. Eppure, nonostante gli stessi fossero iniziati il 4 luglio del 2007, non si era trovata alcuna soluzione in tempo utile da  parte dell’Amministrazione Italiano,tanto da decretare la sospensione
dell’allestimento del mercato per diversi mesi. Dopo aver considerato vari siti alternativi, tra cui quello in Via Torretta in contrada Bastione e l’area limitrofa alla vecchia stazione, la scelta sembra ricadere sull’area del centro mercantile come dichiarato dall’Assessore allo Sviluppo Economico Gianfranco Nastasi nella conferenza del 23/3/2008, ma qualche mese dopo verrà scartata anche questa ipotesi a favore dell’area adiacente il nuovo palasport in Via Valverde
Via Valverde
1)  (attuale ubicazione)
Nel 2008 il mercato fu quindi trasferito nell’attuale ubicazione di via Valverde, nell’area di parcheggio adiacente il palazzetto dello sport, che scaturisce dopo lunghe e travagliate decisioni in seno all’Amministrazione Comunale dell’epoca. Nel corso della conferenza stampa del 16 agosto 2008 il sindaco pro-tempore dell’epoca (Lorenzo Italiano) annunciava che il mercato settimanale sarebbe stato spostato nell’attuale sito, predisponendo un regolamento ed avviando i relativi lavori di sistemazione dell’area già di proprietà comunale, affinché fossero approntate le necessarie misure di sicurezza ed igienico-sanitarie. Annunciava anche l’istituzione di un servizio gratuito di bus-navetta dalcentro urbano, e soprattutto, che sarebbe stata creata col nuovo PRG, un’area ad hoc per fiere e mercati. Nel giugno 2008 iniziavano i lavori di sistemazione, con realizzazione dell’impianto di smaltimento delle acque bianche e la pavimentazione in conglomerato bituminoso per una spesa complessiva di 540 mila euro.Nel nuovo sito, sviluppato su un’area di circa 10.000 mq, avrebbero trovato posto 196 piazzole per i venditori ambulanti; ma partito a novembre, le polemiche non tardarono a pervenire già il mese successivo; in particolare venivano lamentate:
- la carenza delle misure di sicurezza (mancanza di vie di fuga nella parte più interna dell’impianto);
- sistemazione dispersiva degli spazi di vendita
-un oneroso servizio bus-navetta per i fruitori (inizialmente gratuito secondo gli annunci politici);
- problemi connessi al parcheggio (di fatto lungo il raccordo dell’asse viario S.Paolino-Ponente) con conseguenti difficili trasferimenti a piedi nell’area vera epropria del mercato;
- condizioni di scarsa pulizia per i servizi igienici approntati.
A metà gennaio 2009, oltre 70 ambulanti minacciavano di abbandonare il sito ed i cittadini aderivano numerosi alla petizione proposta dagli esercenti per chiederne il trasferimento del mercato in un area più idonea.
Il 19 febbraio dello stesso anno, veniva raggiunto un accordo tra Sindaco e rappresentanti degli espositori circa il reperimento di una adeguata area di parcheggio ed una adeguatariduzione del canone. Si passava così dagli iniziali 1,00 euro/mq a 0,30 euro/mq(comprendendo anche le altre tasse) operando così una riduzione di oltre il 70%, ed abbuonando altresì i canoni dei primi tre mesi.Tuttavia la mancata realizzazione del parcheggio scatenava tuttavia nuove polemiche con gli esercenti (divenuti 270 nel frattempo), che per protesta non allestivano i propri stand minacciando per giunta il definitivo abbandono. Solo successivamente si poneva rimedio al problema, riservando al parcheggio dei veicoli, il posteggio della piscina ed impegnandosi a reperire un'altra area di 4.000 mq. adiacente a quella del mercato ma di proprietà privata (per la quale a tutt’oggi il comune paga un canone di affitto annuale di 14.000 euro) appaltando i relativi lavori di sistemazione e sostenendo un ulteriore spesa di 56.000 euro.
Ma nonostante i numerosi impegni assunti nel tempo dall’amministrazione comunale è continuato nel tempo un inesorabile declino del mercato con il progressivo abbandono di molti esercenti, per non parlare poi delle morosità nei pagamenti del canone come si rileva nel comunicato stampa del Comune del 19/8/2010
2) Zona ASI - Centro mercantile
 L’ipotesi di trasferire il mercato nell’area del centro mercantile (in zona ASI) pare tornata in auge con l'Amministrazione attuale1. L’idea risale infatti, come già accennato, ai tempi dell’Amministrazione Italiano, ancor prima che venisse operata la scelta di trasferirlo in via Valverde, come confermano le dichiarazioni rilasciate dall’Assessore allo sviluppo economico Gianfranco Nastasi nella conferenza tenuta il 23 marzo del 2008 nei locali del Suap di via Crispi, alla presenza di una delegazione di ambulanti: dopo “mesi di incontri e riunioni abbiamo individuato un’area in località Ciantro di proprietà dell’Asi, affittata all’Eurolink. Grazie alla sensibilità del commissario Lo Conti, del presidente della “Centro Mercantile”, Cattafi e dell’amministratore delegato dell’Eurolink, La Tassa, abbiamo raggiunto un’intesa per avere quella zona che potrà ospitare circa 270 ambulanti, ma anche altre iniziative, oltre al mercatino del giovedi. Penso ad un mercato dei fiori e delle piante ornamentali da tenersi il lunedì, ma anche ad un mercatino dell’antiquariato e ad uno dell’usato. Insomma quella zona andreibe a rivitalizzarsi uscendo dal degrado attuale e diventando un polo commerciale rilevante”. “Proprio oggi sarà presentata una proposta di adeguamento dell’area alle prescrizioni di legge per ospitare un mercato e un’altra contenente l’offerta per l’affitto. A quel punto il sottoscritto e gli uffici avranno completato il loro adempimento, e sottolineo questo termine proprio per ribadire che il problema mercato è stato affrontato con serietà ed impegno”. -astasi spiega infatti che a quel punto per il via libera definitivo occorrerà una pronuncia del consiglio comunale e la sottoscrizione della convenzione da parte dell’assessore comunale al Patrimonio. (…) Quindi l’idea del Centro mercantile, le riunioni, sino ad arrivare al progetto redatto dall’arch. Bitto del gruppo Franza, dal sottoscritto approvato e ora da definire con il relativo capitolato. Aggiungo che le somme da pagare per l’affitto potranno essere recuperate col pagamento della quota da parte degli ambulanti e quindi non ci saranno oneri per il bilancio comunale”.A questo punto appare logico chiedersi cosa sia cambiato oggi rispetto ad allora, considerato che Gianfranco Nastasi, assessore allo sviluppo economico con la giunta Italiano è anche oggi titolare della stessa delega con Pino. Per quale motivo dovrebbe funzionare meglio un tale sito rispetto a quello attuale, che resta pur sempre periferico e considerato che le principali cause del fallimento del mercato sono state imputate proprio all’infelice localizzazione?
L’eventuale canone di affitto dell’area che il Comune dovrebbe sostenere, sarebbe effettivamente coperto dalle cifre oggi irrisorie che gli esercenti andrebbero a pagare, senza considerare poi le pregresse morosità degli ambulanti?Mancano i dati tecnici della proposta per ulteriori approfondimenti, pur tuttavia appare comunque lampante l’assenza di qualunque logica a sostegno di tale ipotesi, che di sicuro non comporterà alcun beneficio e probabili nuove spese a carico della collettività. Non possedendo dati sul progetto, a quanto pare nemmeno approntato dall’Ufficio Tecnico Comunale quello del 2008, risulta impossibile entrare nel merito tecnico della soluzione ipotizzata. Tuttavia l’unica area ampia e libera all’interno del centro mercantile è quella ubicata a sud-ovest la cui superficie ammonterebbe a circa 15.000 mq. e quindi grande all’incirca quanto quella attuale di Via Valverde (sommando l’area del mercato e quella destinata al parcheggio), a meno di non parcheggiare lungo le strade o, peggio ancora, tra i capannoni dell’insediamento produttivo.
3) Marina Garibaldi
Il sito del Lungomare Garibaldi era già stato proposto nel marzo del 2008 dal Consiglierecomunale Giuseppe Doddo, seppur in via temporanea, al fine di evitare la sospensione del mercato nell’attesa dell’individuazione del nuovo sito. Dopo il fallimento registrato dall’attuale localizzazione in Via Valverde l’ipotesi “Lungomare” viene riproposta dal Consigliere Scicolone che mediante una petizione rimanda la decisione al Consiglio Comunale. In effetti l’eventuale trasferimento in zona centrale sarebbe auspicabile, come giustificato dallo stesso Scicolone, anche al fine di incentivare le attività commerciali gravitanti e potrebbe diventare una fonte di ricchezza per il comune fissando adeguati canoni per via della posizione privilegiata. Nell’ipotesi di massima, valutata in questa sede, la perimetrazione stradale potrebbe essere quella compresa tra Piazza della Repubblica e la via Cristoforo Colombo (esclusa), come indicato nella planimetria allegata, chiudendo così al transito la via -ino Ryolo e le traverse di secondaria importanza (via Nardi e D’Amico), con ripercussioni quindi molto limitate sul traffico veicolare. Per mitigare ulteriormente eventuali disagi potrebbe essere adeguatamente regolamentato l’accesso all’area degli esercenti in orari prestabiliti, mentre la stessa via Colombo potrebbe essere resa a doppio senso di circolazione il giorno dello svolgimento del mercato, impedendo la sosta dei veicoli sul margine meridionale della carreggiata stradale.
I vantaggi sarebbero quelli di un’area abbastanza ampia (superficie complessiva di 13.500 mq., già superiore a quella attuale), immediatamente disponibile e già dotata di numerosiservizi di ristoro nelle sue adiacenze. Il contesto gradevole diverrebbe un ulteriore stimolo di frequentazione attirando con maggior successo gli abitanti dei comuni limitrofi, oltre a risultare facilmente accessibile per la maggioranza dei milazzesi anche a piedi, con conseguente disincentivo dell’utilizzo di mezzi pubblici e/o privati.
L’area risulterebbe facilmente raggiungibile anche dai potenziali fruitori provenienti delle frazioni e dei comuni limitrofi per la presenza negli immediati paraggi dei terminal bus e aliscafi, e già servita dai parcheggi sulla banchina adiacente la via Luigi Rizzo, da quello di Piazza Perdichizzi2, oltre che da quello poco distante di piazza XXV aprile. Destinando all’allestimento del mercato il tratto stradale suddetto e la parte della passeggiata lungomare (riservandola ai mezzi più leggeri) a partire dal Paladiana, e come già avviene in occasione della festa patronale e di piccole manifestazioni fieristiche, si potrebbero reperire oltre 200 postazioni di vendita3 con ampi spazi per la circolazione dei fruitori. 80 stalli possono essere ricavati nella sede carrabile più ampia, con disposizione su 3 file parallele al lungomare, tra la via Colombo e la chiesa di S. Giacomo; altri 20 da quest’ultima fino alla fontana con disposizione su unica fila. Le larghe corsie tra gli stalli di vendita (4,20 ml. di larghezza) consentirebbero un agevole circolazione pedonale, mentre la corsia a ridosso del margine ovest della carreggiata, non impedirebbe l’accesso e/o il passaggio di eventuali mezzi di soccorso. Sullo stesso lato gli esercizi commerciali presenti resterebbero svincolati da qualunque servitù. Altri 117 stalli possono trovare posto sul lato mare, nel tratto della passeggiata a partire dal Paladiana, lasciando così libero alla circolazione pedonale tutta la parte della passeggiata sotto gli alberi.
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Nota: Si rammenta che la destinazione di parcheggio è dettata dal PRG vigente. Il dimensionamento dipende ovviamente dalle dimensioni delle singole postazioni di vendita; quello ipotizzato in questa sede
prevede la realizzazione di almeno 217 stalli della dimensione media di ml. 7.00 x 5.00 (profondità determinata dal posteggiodel furgone più lo spazio prospiciente per l’esposizione della merce).
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Poiché uno dei maggiori ostacoli a tale localizzazione è sempre stata imputata alla impossibilità di imbrattare le strade del centro urbano per la delimitazione degli stalli di
vendita4, si evidenzia che il problema è facilmente superabile mediante l’adozione di borchie stradali metalliche (ne esistono di varie dimensioni e finiture) come già avviene in tutte le zone mercatali, anche di notevole pregio ambientale Anche la struttura della Paladiana potrebbe essere utilizzata a supporto del mercato ed irelativi servizi igienici potrebbero essere messi a disposizione del pubblico. Con una modesta spesa si potrebbero riattivare (ed in modo permanente) anche i servizi pubblici presenti nell’edificio del molo Marullo di fronte al Municipio, evitando così il noleggio dei bagni chimici. Nelle vicina piazza Perdichizzi (se non venisse utilizzata come parcheggio), in Piazza Duomo e nell’area del Paladiana potrebbero trovar posto manifestazioni collaterali (mercato dei fiori, mercato dell’antiquariato, ecc L’appetibilità del sito consentirebbe l’adozione di una seria regolamentazione nei confronti degli esercenti per garantire adeguate condizioni di decoro e pulizia (pena la somministrazione di sanzioni pecuniari fino alla revoca della concessione di vendita).

4) CONCLUSIONI
Da quanto finora esposto si evince chiaramente il fallimento della soluzione proposta nel 2008 dalla Giunta Italiano per risolvere il problema della localizzazione del mercato. Le notevoli somme di denaro spese finora (600.000 euro complessivi oltre al canone annuale di 14.000 euro per l’affitto dell’area in fondaco Pagliaro e le spese sostenute per il servizio bus-navetta) a fronte di quelle irrisorie che si sarebbero dovute incassare, sono solo servite a incrementare le passività del Comune, senza giungere ad una soluzione ottimale del problema che lascia tutti scontenti, sia i fruitori che gli esercenti diminuiti progressivamente nel tempo. Di questa situazione negativa si è avvantaggiato, guarda caso, il mercato settimanale del vicino comune di Barcellona P.G. Nel novembre 2010, sono oramai tutti concordi in Consiglio Comunale nell’affermare l’inadeguatezza del sito prescelto e la necessità di spostare il mercato dalla Via Valverde. Il sito della Marina Garibaldi viene proposto dal consigliere Scicolone che in data 24 gennaio 2011 presenta una nuova mozione per affermare la validità di tale localizzazione. Tuttavia i pareri degli esponenti politici non sono unanimi ed anzi la proposta, soprattutto sulla base del rapporto negativo espresso dal comandante dei Vigili Urbani, viene bocciata nella seduta del Consiglio comunale del 20 febbraio 2011 6 e si fa invece ed inspiegabilmente sempre più strada l’idea di spostarlo nell’area del Centro Mercantile di proprietà dell’ASI. Il rischio concreto è che anche questa localizzazione si dimostri del tutto inadeguata e con un rapporto costi-benefici negativo. La sua collocazione nel quartiere del Ciantro, se pur in una posizione “apparentemente” meno isolata di quella attuale, non sarebbe infatti sufficiente a garantire un eventuale decollo del mercato ed invertire così l’attuale trend negativo che l’affligge, dovuto proprio all’ubicazione. Le ripercussioni negative sul traffico urbano sarebbero inevitabili per gli spostamenti che necessariamente comporterebbe dal centro cittadino, ma anche per stessa la popolazione che risiede nel quartiere data l’assenza o l’inadeguata larghezza dei marciapiedi. Pur non conoscendo l’esatta distribuzione degli abitanti sul territorio per fascia d’età, è logico pensare, data la forte densità di cooperative edilizie, che la popolazione anziana graviti in misura di gran lunga maggiore nel centro urbano; tale aspetto precluderebbe di fatto parte delle potenzialità relazionali che il mercato
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Note:
5) Il pagamento del canone da parte degli esercenti, con tutta probabilità, non copre nemmeno la spesa del solo affitto dell’area in fondaco Pagliaro per il parcheggio.
6) I consiglieri Busacca, Russo, Italiano, Foti, Marano, Bagli, Cento, Gitto, Messina, Di Bella, Maisano, Mellina, De Luca ePergolizzi hanno bocciato la proposta, mentre si sono astenuti: Abramo e Santi Michele Saraò. Favorevoli: Scicolone, DeGaetano, Formica, Orazio Saraò ed Antonio Napoli
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dovrebbe esercitare segregando le fasce. Resta infine da valutare se non esistano eventuali conflittualità con le attività oggi presenti nell’area.La sede della Marina Garibaldi appare tutt’altro che insensata, soprattutto se la perimetrazione viene limitata al tratto Piazza della Repubblica – Via Cristoforo Colombo, a differenza dell’ipotesi, discussa e bocciata in Consiglio Comunale, comprendente anche lazona di Vaccarella. Meglio limitarne l’estensione, per altro già di per sé accettabile agarantire la capienza originariamente pensata, alzando semmai il livello qualitativodell’offerta, piuttosto che accentuare eventuali problemi per la circolazione viaria, come giàrilevato dal comandante dei vigili urbani sulla proposta discussa in Consiglio Comunale. Ilmercato deve anche rappresentare se possibile un occasione di rilancio per l’economia dellacittà ed eventualmente una entrata economica per le casse comunali a differenza di quantoaccaduto finora, senza dimenticarne l’importante funzione di catalizzatore sociale.Per quanto finora illustrato, la sede della Marina Garibaldi, a parer nostro, scoraggiadecisamente la ricerca di altri siti periferici che riproporrebbero analoghi problemi e quasicertamente nuove spese per la collettività, senza alcuna garanzia di successo. D’altra parte sperimentare l’allestimento del mercato in tale sito non avrebbe alcun costo e soprattutto nonimpegnerebbe l’Amministrazione nell’assunzione di di nuove obbligazioni nei confronti di terzi.

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