Barcellona ha ricordato le vittime della Shoah nella Giornata della Memoria dell’olocausto nazi-fascista
27 Gennaio 2024
Barcellona ha ricordato le vittime della Shoah nella Giornata della Memoria dell’olocausto nazi-fascista A cura di redazione - Attualità
L’Amministrazione comunale di Barcellona, a nome della cittadinanza, ha ricordato le vittime della Shoah con una breve celebrazione pubblica, che si tenuta stamattina davanti alla lapide dedicata a Primo Levi, all’ingresso della villa comunale a lui dedicata.
Il corteo partito dall’ingresso del palazzo municipale ha raggiunto la villa dopo è stata deposta una corona in memoria di tutte le vittime del genocidio nazi-fascista.
Erano presenti le delegazione di alcune scuole barcellonese di ogni ordine e grado, l’Ic Balotta, l’IIS Medi, l’ITT LSSA Copernico e l’IIS Ferrari, nonostante la giornata di riposo dall’attività didattica, e sono intervenuti il sindaco Pinuccio Calabrò, l’assessore alla pubblica istruzione Viviana Dottore. l’assessore alla cultura Angelita Pino ed il vicario foraneo padre Giuseppe Turrisi, che ha guidato il momento di preghiera. Non sono mancati tutti gli assessori della giunta Calabrò, il presidente del consiglio Angelo Paride Pino, i rappresentanti delle forze dell’ordine e della associazioni di volontariato, Croce Rossa Italiana, Anpas Club Radio Cb Protezione civile e Co.di. Coordinamento Disabili.
La nota dell’Amministrazione comunale
La ricorrenza del “Giorno della Memoria”, la giornata che l’Italia dedica al ricordo dell’Olocausto, cade quest’anno in un clima di profonda tristezza e preoccupazione, in uno scenario internazionale attraversato da profonde tensioni.
Noi tutti non possiamo dimenticarlo ed abbiamo l’obbligo di trasferire questa memoria alle generazioni che verranno: Olocausto fu la notte della ragione, il buio della civiltà e della morale; Olocausto sono i sei milioni di ebrei e tutti coloro che la stolta ideologia nazista giudicò “diversi” oltraggiosamente uccisi nei lager.
Per non dimenticare, dunque, innalziamo nella nostra mente, e manteniamola in ogni momento, l’immagine di quei sei milioni di uomini e donne, di genitori e di figli, di adulti e di bambini, di vite e di speranze che in quegli anni furono brutalmente torturate ed uccise nelle camere a gas dei campi di concentramento.
Venti di guerra, nel mondo purtroppo mai del tutto sopiti, in questi ultimi anni sono tornati a spirare in quell’Europa che dopo la seconda guerra mondiale è comunque riuscita a ricostruire, col sangue di coloro che quella guerra l’hanno combattuta e con la volontà dei popoli mantenuta ferrea nei decenni, un clima di pace, di democrazia e di tolleranza.
Appena lo scorso 7 ottobre, poi, la brutale violenza terrorista di Hamas si è inopinatamente abbattuta sul popolo ebraico e fatto strage di oltre mille persone inermi. Tanti stanno versando il proprio sangue: il popolo israeliano e quello palestinese stanno subendo sofferenze inaccettabili.
Il conflitto non è mai la soluzione.
La soluzione è il dialogo, un dialogo che nel Medio Oriente possa garantire una pace equa, la sicurezza di Israele e che possa consegnare al popolo palestinese la dignità di uno Stato in un territorio proprio.
Gli eventi successivi al 7 ottobre hanno anche fatto riemergere nella nostra società semi di antisemitismo e di odio razziale che credevamo scomparsi per sempre, contro i quali siamo chiamati a lottare con tutte le nostre forze.
In quest’azione ci accompagna proprio lo spirito del “Giorno della Memoria”: noi non possiamo e non vogliamo dimenticare ciò che è avvenuto ottanta anni addietro, ma abbiamo il dovere di ricordare affinché eventi simili non possano mai più accadere, abbiamo il dovere di affermare i principi di libertà, di tolleranza, di inclusione e di rispetto per l’altro – a prescindere dal colore della pelle, dalla religione e dalle idee – e di legalità che sono le fondamenta della nostra democrazia e della nostra cultura.
Quei semi di intolleranza e di odio, verso chiunque rivolti, non devono germogliare!