Sicilia, elezioni regionali: sabato Caterina Chinnici a Messina
9 SETTEMBRE 2022
La candidata alla Presidenza della Regione Siciliana per il centrosinistra, Caterina Chinnici, sarà domattina a Messina (ore 10.30, Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca).
L’occasione è la presentazione dei candidati del Partito democratico all’Assemblea regionale siciliana,
Nino Bartolotta,
Francesco Capria,
Valentina Chinnici,
Calogero Leanza,
Palmira Mancuso,
Giovanni Mastoeni,
Laura Pulejo,
Giuseppe Vitarelli.
Per il segretario segretario regionale, Anthony Barbagallo - con un grande sforzo organizzativo e umano - d proponiamo liste forti e competitive riuscendo anche a superare alcune difficoltà organizzative, specie a Catania in cui ancora una volta mi presento come capolista a Catania. Ce la metterò tutta soprattutto in questo momento difficile del partito nel Catanese ma in cui si apre una nuova stagione con rinnovato slancio. Ma il Pd c'è, è unito e compatto e ora lavoreremo tutti in prima linea attorno alla candidata presidente Caterina Chinnici. Un grande sforzo da parte di tutto il partito anche per la raccolta firme per la presentazione del listino: in poco più di 48 ore siamo riusciti a raccoglierne 2.767».
Caterina Chinnici, parlando con l'ANSA nel corso del Forum organizzato con la candidata del centrosinistra
ANSA) - PALERMO, 08 SET - Per alcuni la sua riservatezza e i modi pacati possono rappresentare dei limiti in campagna elettorale, Caterina Chinnici, invece li rivendica : "E' la mia natura, sono rispettosa e ascolto le persone; non sono stata ferma in questo periodo e non lo sono neppure adesso".
"Ho preferito rimanere un po' dietro le quinte durante il dibattito tra Pd e M5s e così ho fatto nella fase delle candidature - afferma -.
Ho un tratto istituzionale, probabilmente nasce dalla mia storia familiare. A Bruxelles ho sempre lavorato su temi concreti. Quando arrivai mi chiedevano da dove venissi e quando rispondevo Sicilia, la reazione era mafia. Dopo qualche mese, a Bruxelles la Sicilia è diventata il simbolo dell'antimafia, quella vera e di sostanza".
Una "aliena" Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco assassinato dalla mafia, rispetto a quei politici che proprio nelle competizioni elettorali prediligono la polemica se non l'invettiva contro il "nemico". Un tratto caratteriale che emerge anche quando risponde alla domanda se sia stata lei o siano stati altri della coalizione (all'epoca c'era anche il M5s) a decidere di non volere i cosiddetti "impresentabili" nelle liste a suo sostegno, scelta che ha provocato l'uscita dal partito di Luigi Bosco e Angelo Villari, due big a Catania, e la non candidatura del deputato uscente (attuale capogruppo all'Ars ed ex segretario siciliano dei dem) Giuseppe Lupo . "Era una richiesta che avevo fatto a tutti ma anche se non l'avessi fatta verbalmente penso stava nelle cose considerando la mia storia - dice Chinnici - Preciso tuttavia che non ho fatto richieste per imporre qualcosa a qualcuno. Il resto è stato un dibattito interno al partito, la scelta l'ha fatta il partito. Anche se quella scelta l'avrebbe dovuta fare a monte".
"Vedremo quale sarà l'esito elettorale. Ho sempre detto che la mia è una candidatura inclusiva. Sono stata candidata dal Pd, ma mi rivolgo a tutti".
"Tra le sue priorità in caso di vittoria ci sono la riorganizzazione della pubblica amministrazione puntando sulla digitalizzazione e sull'impermeabilità alle interferenze della criminalità organizzata; la creazione di un ufficio speciale per l'utilizzo dei fondi Ue; la chiusura del ciclo dei rifiuti puntando sulla raccolta differenziati e mini impianti (no a due mega termovalorizzatori); la gestione della transizione ecologica incentivando le fonti per la produzione di energia alternativa; l'istituzione dell'assessorato alle politiche giovanili e l'accorpamento in un unico assessorato di turismo-cultura e beni culturali.
E da eurodeputata (due mandati alle spalle), Chinnici ha le idee chiare sull'ufficio della Regione a Bruxelles: "E' servito finora come sede di rappresentanza, non basta. Deve diventare un punto di riferimento per la progettazione dei fondi Ue: spesso i bandi europei formulati in inglese e rivolti a tutti i Paesi membri vengono ritenuti complessi, in realtà è necessario formare i nostri funzionari e la sede della Regione a Bruxelles potrebbe servire anche a questo".