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In piazza Perdichizzi Milazzo, in tanti per il progetto “Attraverso…la città che abito” proposto dalla Cooperativa Utopia





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La Cooperativa Utopia, che da dieci anni si occupa di accoglienza di persone migranti – attualmente con strutture residenziali a Milazzo, Barcellona P.G. e Pace del Mela – ha organizzato, oggi, un momento creativo collettivo. I protagonisti sono stati i beneficiari del Sai, studenti e studentesse del Liceo Guttuso che, insieme all’artista congolese, Mokè Fils, hanno dato vita ad una estemporanea d’arte aperta a chi ha voluto prenderne parte.
Il tema centrale dell’opera a più mani è stata proprio quello dell’abitare, ovvero lasciare traccia del proprio passaggio e della propria presenza nei luoghi che chiamiamo “casa”, entro cui mettiamo parte della nostra identità.
In piazza Perdichizzi, anche Mokè Fils, artista congolese conosciuto anche come “Painter reporter” delle città perchè con le sue opere esplora e raffigura scene di vita urbane, bar, night club, manifestazioni pubbliche.
E' stato uno dei principali artisti della scuola di pittura popolare nata a Kinshasa.

Immaginare la città che abitiamo come spazio dinamico da vivere insieme in cui non ci sono ospiti ma protagonisti. questo il messaggio che la Cooperativa Utopia ha vluto dare con il progetto “Attraverso…la città che abito” oggi, Piazza Perdichizzi (la Sena).
«L’avvicinarsi della giornata del rifugiato – ha spiegato Patrizia Mastroeni, coordinatrice del Sai (Sistema di Accoglienza Integrato) Ordinari di Milazzo – ci ha spinto ad immaginare spazi e momenti di condivisione pubblici tra due o più comunità che abitano lo stesso territorio». L’incontro rienra nella rassegna Trame Migranti del Dipartimento di Scienze cognitive dell’Università di Messina che dal 2020 ad oggi ha raccontato storie individuali e pratiche sociali sperimentate quotidianamente nell’incontro tra “mondi diversi e possibili”.



























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