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“Donne in Arte” Milazzo, Convegno Fidapa a Palazzo D’Amico



“Donne in Arte” Milazzo, Convegno Fidapa a Palazzo D’Amico

Donne in arte”, convegno Fidapa a Palazzo D’Amico
10 aprile 2018 
Si è svolto a palazzo D’Amico a cura della Fidapa il convegno “Donne in arte, l’emancipazione femminile nell’arte pittorica”, relatore il prof. Franco Scolaro.
Ad introdurre i lavori è stato l’assessore alla cultura Salvo Presti compiaciuto delle iniziative della Fidapa che l’Amministrazione – ha detto – ha sempre sostenuto e della tematica scelta per il convegno, già da lui prediletta durante la sua direzione del “circuito del mito”, quando si parlò di “cent’anni di arte al femminile 1850/1950.
La presidente Carmen Sottile ha ringraziato l’assessore Presti per la sua incondizionata disponibilità nei confronti dell’associazione e per il contributo, ulteriore merito alle iniziative della sezione di Milazzo e ha ricordato che il convegno “Donne in arte” si inserisce nel progetto “Canto nell’arte”, al fine di valorizzare “le Donne nell’Arte” , dal momento che diverse statistiche hanno rilevato che le opere delle artiste sono meno presenti di quelle degli artisti nel mercato e nelle collezioni pubbliche e private.
 Nell'arte si dà per scontato che le donne siano una categoria umana inferiore per storia e tradizione consacrata. Nessuno si è dato la briga di andare a vedere, a studiare, ad approfondire questi dipinti, dando per scontato che essendo di mano femminile, sia in partenza arte marginale, trascurabile, infantile, primitiva, irrilevante. Ma questo si chiama pregiudizio. Sentimento che si trasforma facilmente in discriminazione. Discriminazione da pregiudizio".
Donne in arte”,-quella che la scrittirice Dacia Maraini nel 2012 " defini  la qualità degli esclusi" 

Dove le donne già devono subire discriminazioni in tanti campi, ma nelle arti visive la penalizzazione è ancora più forte, perché nell'arte è innegabile, domina ancora una supremazia maschile". 
Tutti coloro che sono stati esclusi per secoli hanno sviluppato un'indole particolarmente combattiva. E per le donne che riescono a farsi valere non si può discutere del loro valore". 
La pittura femminile ha la  qualità di essere vicino alla realtà. Vengono privileggiati   paesaggi e ritratti con intensità poetica. 
Spesso  parecchie artiste  hanno rinunciato e anche oggi  rinunciano  alla pittura,  mettono  in soffitta anche il talento  quando si sceglie la famiglia e l'educazione dei figli. Una scelta sofferta , ma sicuramente nessuno  ha mai recriminato nulla in cambio  di una vita piena.
In fondo, queste donne artiste erano femministe nel senso pratico della vita, ma non sarebbero state d'accordo con le teorie dei movimenti femministi di oggi. Non apparteneva loro uno spirito di rivendicazionismo. Forse per questo sono state dimenticate, e val la pena oggi che il loro lavoro sia riconosciuto". 


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