“OMBRE DI GUERRA” – a Brolo la pittura di Giuseppe Coci incontra le sensibilità poetiche del Cenacolo dei Liberi Poeti, dal 15 giugno, alle sala “Rita Atria” di via marina
BROLO - “OMBRE DI GUERRA” – la pittura di Giuseppe Coci incontra le sensibilità poetiche del Cenacolo dei Liberi Poeti, dal 15 giugno, alle sala “Rita Atria” di via marina
Una mostra che è più di un’esposizione, un incontro tra arte e coscienza, tra pennellate e versi, tra memoria e presente. Questo il messaggio di“Ombre di guerra”, personale del maestro Giuseppe Coci, pittore per vocazione, artista per destino, voce pittorica di un tempo sospeso tra storia e umanità.
Una denuncia poetica, una riflessione estetica, un invito al dialogo e alla memoria. sul tema delle sofferenze dei conflitti, partendo da Gaza, un invito al dialogo e alla memoria. A Brolo, per qualche giorno, la bellezza non si limiterà a decorare le pareti: proverà a cambiare gli sguardi.
Inaugurazione ore 18,00
La mostra si potrà visitare fino al 29 giugno ed è realizzata con il patrocinio del Comune di Brolo
Dietro ogni tela, un uomo che ha percorso le vie dell’arte con coerenza e passione, sin da giovanissimo. Nel 1961, a soli quattordici anni, vince una borsa di studio al 1° Concorso Provinciale di Messina. Da lì, una parabola artistica che lo porterà alla prestigiosa Accademia di Brera, dove frequenta la scuola libera di nudo. Un percorso segnato da premi e riconoscimenti: dal Premio Nazionale d’Arte di Pisa nel 1962, alla segnalazione alla International Gallery di Milano nel 1977, fino al Premio “Città di Foggia” nel 2003 e al 1° Premio “La Palma d’Oro” alla Quadriennale di Mandelieu – Cannes. Nel 2013 arriva anche il plauso del critico Paolo Levi, che lo segnala alla Biennale Internazionale di Verona.
Coci, incoraggiato nei primi passi anche dal grande Renato Guttuso, ha lasciato tracce del suo talento in collezioni private, musei, pinacoteche e gallerie d’arte, in Italia e all’estero. È stato anche promotore e cofondatore dell’Associazione Nebrodi Arte, contribuendo alla crescita culturale del territorio.
Ma “Ombre di guerra” non è solo un tributo alla sua arte.È un viaggio. Un’esplorazione dell’animo umano attraverso le crepe lasciate dai conflitti, dai silenzi della storia, dalle ferite collettive che ancora oggi parlano alle nostre coscienze. Un messaggio attuale, drammaticamente urgente, reso con colori intensi, ombre graffianti, figure che sembrano sospese tra il passato e un presente inquieto.
A introdurre la mostra, la professoressa Rosetta Vitanza, che ne ha curato l’aspetto critico con sensibilità e competenza. E ad arricchire ulteriormente l’evento, ci sarà la partecipazione del Cenacolo dei Liberi Poeti, un giovane ma già vivace gruppo culturale nato nel 2023 da un’idea delle poetesse Giusy Santangelo e Maria Elena Minciullo.
Il Cenacolo porta con sé una visione chiara: fare uscire la poesia dai libri, per restituirla alla vita. Le loro performance mescolano voce, emozione e tematiche sociali, cercando di toccare cuori e coscienze in ogni età e contesto. Anche per questo sono attivi sui social, a testimonianza che la poesia non è una reliquia, ma un’arte viva, capace di parlare a tutti.
La scelta di unire le opere di Coci con le liriche del Cenacolo nasce dalla consapevolezza che pittura e poesia sono due linguaggi complementari: uno evoca, l’altro ritrae; uno suggerisce, l’altro imprime. Insieme, generano un’esperienza artistica completa, un dialogo emotivo che attraversa generi e sensibilità.