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Milazzo : Grande partecipazione al corteo contro le guerre del 5 luglio 2025 , partito da Piazza Roma



Milazzo : Grande partecipazione al corteo contro le guerre del 5 luglio 2025 , partito da Piazza Roma

Orgogliosamente leggiamo sul social "C’ero anch’io al corteo contro le guerre del 5 luglio 2025 , partito da Piazza Roma "
Dopo aver dato seguito alle iniziative organizzate nelle ultime settimane , un gruppo di associazioni, gruppi e abitanti di Milazzo e della Valle del Mela, hanno dato vita ad un corteo di solidarietà con il popolo palestinese e piu in generale anche la città mamertina ha voluto dire "NO ALLE  GUERRE"


























L’obiettivo della manifestazione – partita alle 19 da piazza Roma – è stato mandare un messaggio chiaro anche da questo territorio. Chiedere alle amministrazioni e ai consigli comunali locali di prendere posizione, contribuire all’aumento della pressione internazionale verso lo Stato di Israele, affinché si arrestino i crimini contro l’umanità che compie da ormai troppi decenni.
Occorre che le stesse istituzioni locali esigano dal Governo nazionale un immediato cessate il fuoco, per una pace giusta, per la fine dell’occupazione di Gaza e della Cisgiordania e per la cessazione di tutte le politiche di apartheid a danno del popolo Palestinese.

«Non possiamo più rimanere in silenzio ed essere complici di quanto sta accadendo a Gaza e nei territori occupati da Israele in Cisgiordania – riportava l’appello diffuso dai promotori .
Un invito alla partecipazione che in tanti hanno risposto per dire no - al sistematico massacro di uomini, donne e bambini, la distruzione di case, ospedali e scuole, lo blocco degli aiuti umanitari e le conseguenti epidemie e carestie, riportano alla memoria di ciascuno di noi i peggiori orrori della storia.
Gli Stati occidentali, compreso quello italiano, sono complici dei crimini dello Stato di Israele, poiché offrono copertura politica, appoggio morale e assicurano un costante rifornimento di armi e munizioni. E allora tocca ai popoli fare la propria parte».
Nella storia della nonviolenza la marcia non è una passeggiata e neanche un pellegrinaggio: è un’azione nonviolenta di massa. Marciare insieme , partendo da Piazza Roma , luogo sacro nella memoria del nostro Città , Monumento ai Caduti della Grande Guerra, realizzato dallo scultore palermitano Nino Geraci nel 1926. posto al centro della città come - memoria collettiva - ripudio alla guerra ed ogni forma di limitazione di libertà e audeterminazione di ogni Stato sovrano;

Milazzo - Un’azione nonviolenta contro la normalizzazione della violenza che oggi non vede il genocidio del governo israeliano contro le popolazioni inermi di Palestina. O, se lo vede – garantendo con falsa coscienza le cure a qualche bambino sopravvissuto allo sterminio della propria famiglia – non fa niente per fermare quel genocidio: anzi il nostro governo continua ad inviare armi al governo criminale di Netanyahu, rendendosi complice dello sterminio in corso;
Milazzo - marcia anche un’azione nonviolenta di massa contro la normalizzazione della guerra, che – dall’Europa al Mediorente, e spesso con gli stessi attori coinvolti, come il governo israeliano – ha nuovamente, tragicamente e pericolosamente, sostituito il diritto internazionale nella regolamentazione dei conflitti. Che non regolamenta ma dilata, approfondisce, perpetua.
Milazzo - un’azione nonviolenta di massa contro il riarmo, che nel folle ritorno della logica delle deterrenza produce conflitti armati quanto più prepara la guerra, spendendo in armamenti: ogni anno più del precedente si trasferiscono risorse dagli investimenti civili, sociali, sanitari alle spese militari – cioè ai profitti dell’industria bellica nazionale e internazionale – e ogni anno più del precedente aumentano i conflitti armati, le vittime civili, i profughi delle tante guerre. “Se vuoi la pace prepara la guerra” è la più subdola e illusoria delle menzogne, sempre smentita dalla storia: ogni riarmo ha prodotto nuove guerre, anche due guerre mondiali. Ed ora ricompone i pezzi della Terza. Se vogliamo la pace dobbiamo preparare la pace: non c’è alternativa, ovunque ed a tutti i livelli.
 ⁠Eppure le reti pacifiste, composte da organizzazioni impegnate per il disarmo e la nonviolenza, non hanno mai smesso di svolgere iniziative per tenere gli occhi aperti e preoccupati sulle guerre e sulla tragedia palestinese, dimenticata dal resto del mondo prima dell’attentato terrorista di Hamas del 7 ottobre 2023. 
Ma oggi – che quella tragedia assume mese dopo mese le dimensioni dell’orrore senza fine, condotto metodicamente dal governo israeliano con i bombardamenti, la fame, la sete, la deportazione – è necessario moltiplicare gli sforzi, guardare nell’abisso, chiamare le cose con il loro nome, svolgere azioni di solidarietà concreta con il popolo palestinese, interrompere tutte le collaborazioni militari, dirette e indirette, ad ogni livello con il governo israeliano.


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